Gli Ecoreati e la legge

La legge n. 68/2015  ha introdotto – direttamente nel codice penale – alcuni nuovi reati per gravi illeciti ambientali. Le sanzioni sono pesanti e riguardano sia le persone fisiche che direttamente le aziende: parte delle nuove infrazioni sono state anche inserite nell’elenco dei “reati presupposto”, che possono comportare una responsabilità penale delle imprese (D. Lgs. n. 231/2001).

A 2 anni dall’approvazione della legge sugli ecoreati, è stato organizzato un convegno a Roma, in cui Legambiente ha presentato un dossier  che racconta il bilancio di questa riforma.

Secondo Legambiente il bilancio è senza alcun dubbio positivo e la legge sugli ecoreati si conferma una “riforma di civiltà”, che lascia alle decenni di disastri ambientali senza colpevoli e pone l’Italia all’avanguardia a livello internazionale, ristabilendo il principio “chi inquina paga” diventa realtà.

Di seguito alcuni numeri sull’applicazione della normativa 68/2015:

  • nel 2016, a fronte di 1.215 controlli, la norma 68 ha consentito di sanzionare ben 574 ecoreati, denunciando 971 persone fisiche e 43 aziende, emettendo 18 ordinanze di custodia cautelare e sequestrando 133 beni per un valore che sfiora i 15 milioni di euro.
  • di questi 574 ecoreati, 173 hanno riguardato specificamente i nuovi delitti (pari al 30% del totale) mentre sono 401 (pari al restante 70%) i casi di applicazione del meccanismo di estinzione dei reati meramente contravvenzionali, che non hanno cagionato danno o pericolo di danno.
  • la Campania è la prima regione, con 70 ecoreati contestati; la Sardegna è la regione con il maggior numero di denunciati (126), mentre l’Abruzzo si distingue per il numero più alto di aziende coinvolte (16). Il maggior numero di arresti è stato compiuto in Puglia (14) e la regione col numero più alto di sequestri è la Calabria (43).

Oltre ai numeri, si valutano, però anche nuove proposte per migliorare quanto fatto.

Ecco quindi un elenco con alcune delle norme ancora da approvare:

  • Completare al più presto l’iter di definizione dei decreti attuativi del ministero dell’Ambiente e della presidenza del Consiglio dei ministri per rendere pienamente operativa la legge 132 del 2016 per la protezione ambientale
  • Approvare una legge che semplifichi l’iter di abbattimento delle costruzioni abusive
  • Nonostante la legge 68 abbia finalmente raddoppiato i tempi di prescrizione dei nuovi delitti ambientali, resta questo problema per gli altri reati ambientali che sono ancora di natura contravvenzionale e che restano spesso impuniti. Per ovviare a questo problema basterebbe procedere all’approvazione definitiva della riforma del Codice penale approvata al Senato e ora al vaglio della Camera che prevede un meccanismo di allungamento dei tempi di prescrizione per arrivare con maggiore certezza a sentenza definitiva;
  • Procedere all’approvazione del disegno di legge sui delitti contro fauna e flora protette

Per essere sempre aggiornato sulle novità della normativa ambientale e sui nuovi obblighi delle emissioni, è importante la figura del consulente ambientale che assista l’impresa negli adempimenti necessari.

Per questo servizio puoi rivolgerti ai consulenti ambientali di  opus automazione, inviando una richiesta alla mail info@opus-automazione.it