Emergenza climatica, un fattore madre oggi giorno

Si riunisce il 23 settembre a New York  il vertice Onu per affrontare l’emergenza climatica.

Quello che si svolgerà a New York il 23 settembre è l’appuntamento politico più importante dell’anno per parlare della crisi climatica. Il vertice, organizzato  dal segretario delle Nazioni Unite, António Guterres, vedrà la partecipazione di oltre 60 nazioni: l’Italia sarà rappresentata dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’ambiente Sergio Costa.

Gli accordi di Parigi

“Portare piani concreti e realistici, non chiacchiere” questo il monito del segretario ONU António Guterres. L’obiettivo è quello della riduzione delle emissioni di gas serra come previsto dagli Accordi di Parigi del 2015 , per  raggiungere le emissioni zero entro il 2050.

La conferenza sarà preceduta il 21 settembre dallo UN Youth Climate Summit, il vertice dei giovani sul clima, con oltre 500 giovani da tutto il mondo  scelti dalle Nazioni Unite per rappresentare i loro paesi nella lotta alla crisi climatica.

A che punto sono l’Europa e l’Italia?

L’Ue è pronta con una strategia che prevede di superare gli Accordi di Parigi per il 2030. Il 25% del bilancio Ue 2021 -2027 sarà dedicato al clima ed alla transizione verso un’economia verde. La Commissione ha, inoltre, stabilito che tutti i Paesi membri dovranno abbandonare la plastica monouso entro il 2021.

In Italia dal 2019 è entrata in vigore la normativa contro i cotton fioc usa e getta e ha lanciato iniziative di Plastic Free Challenge  che sono state accolte da diversi comuni o enti sparsi in Italia.Il nostro Paese ha tuttavia un primato negativo: è il 1° consumatore in Europa ed il 2° al mondo per utilizzo di acqua imbottigliata.

Come comportarsi di fronte alla crisi climatica?

A reagire di fronte all’emergenza climatica non devono essere solo le istituzioni, ma anche i singoli cittadini e le imprese. opus automazione ha per questo lanciato all’interno della sua azienda un’iniziativa “Plastic Free” , volta ad eliminare progressivamente l’utilizzo della plastica monouso. Perché è goccia dopo goccia che si forma il mare.